lunedì 28 novembre 2011

se il giorno si colora
di tinte dimenticate
se la notte si è accesa
di luci nuove
se senti il vento
muoverti i capelli
se un cane ti guarda
con occhi di speranza
non cercare il perchè:
sono io che ti amo!


lunedì 21 novembre 2011

filo rosso

Oggi vi racconterò una leggenda cinese che parla di un filo rosso del destino. questo filo, legherebbe le anime gemelle fin dalla nascita. 

"Wei da molto tempo era alla ricerca di una fanciulla da sposare cosi da esaudire il desiderio di formare una famiglia felice. mentre era in viaggio, un giorno giunse in una città di nome Song, dove trovò alloggio in una piccola locanda. Durante il soggiorno incontrò uno sconosciuto al quale, chiacchierando, espose le proprie difficoltà nel trovare una moglie. lo sconosciuto gli confidò che la figlia del governatore della città sarebbe stata un buon partito, e si offrì di parlare con il padre della ragazza. Dopodiché i due decisero di rincontrarsi il mattino dopo di buon’ora davanti al tempio vicino alla locanda, in preda all’ansia, Wei giunse al tempio prima dell’alba, quando la luna era ancora alta in cielo. Sui gradini del tempio, appoggiato con la schiena a un sacco, sedeva un vecchio, intento a leggere un libro alla luce della luna. Wei si avvicinò e diede un’occhiata alle pagine da sopra la spalla del vecchio, e si accorse di non poterne leggere neppure una parola, allora, incuriosito, gli chiese: 
“Signore, che libro è quello che sta guardando? Fin da bambino ho studiato parecchie lingue e conosco molte scritture, ma mai in vita mia ho visto un libro simile”
Il vecchio rispose sorridendo: “E’ un libro proveniente dall’Aldilà” 
“Ma se tu vieni da un altro mondo, che ci fai qua?” chiese Wei. 
Prima di rispondere il vecchio si guardò attorno, quindi disse: “Ti sei levato molto presto, di solito non c’è in giro nessuno, tranne quelli come me. Noi dell’Aldilà, incaricati di occuparci delle faccende umane, dobbiamo andare qua e là tra gli uomini, e spesso lo facciamo nella luce crepuscolare dell’alba” 
“E di che ti occupi?” 
“Dei matrimoni” replicò l’altro. 
Allora Wei gli aprì il suo cuore: “Sono solo al mondo fino dall’infanzia, e da molto tempo avrei voluto sposarmi e avere una famiglia. Per dieci anni ho cercato invano una sposa. Adesso spero di sposare la fanciulla del maresciallo. Dimmi, si realizzerà la mia speranza?” 
Il vecchio guardò il libro e rispose: “No, non è la persona a te destinata. In questo momento quella che sarà tua moglie ha solo tre anni, e la sposerai quando ne avrà diciassette.” 
Deluso dall’idea di dover aspettare tanto, e sperando che ci fosse un metodo per abbreviare i tempi Wei notò il sacco cui il vecchio si appoggiava e gli chiese cosa contenesse, sperando fosse una qualche polvere del tempo. 
Ma il vecchio rispose: “Filo rosso per legare i piedi di mariti e mogli. Non lo si può vedere, ma una volta che sono legati non li si può più separare. Sono già legati quando nascono, e non conta la distanza che li separa, né l’accordo delle famiglie, né la posizione sociale, prima o poi si uniranno come marito e moglie. Impossibile tagliare il filo. Sicchè, visto che sei già legato alla tua futura moglie, non c’è niente da fare” 
E alla nuova domanda di Wei il vecchio replicò che la futura sposa non viveva lontana da lì, e che era la figlia della vecchia Chen, che aveva un banco sul mercato. 
“Posso vederla?” chiese Wei 
“Se davvero lo desideri, te la mostrerò, ma ricordati che il tuo futuro non cambierà.”
Ormai l’alba era spuntata e, visto che l’uomo che attendeva non si vedeva, Wei tutto eccitato seguì il 
vecchio al mercato, dietro la bancarella di frutta e verdura stava una povera vecchia cieca da un occhio, con una bambinetta al collo di circa tre anni, tutte e due vestivano di stracci. 
“Ecco tua moglie” fece il vecchio indicando la piccina. 
Wei replicò in preda alla delusione: “E se io la uccidessi?” 
“E’ destinata a portare ricchezze, onori e rispetto alla tua famiglia. Qualsiasi cosa tu faccia, non puoi cambiare il destino” e così dicendo il vecchio scomparve. 
Profondamente deluso e incollerito con il messaggero dell’oltretomba, Wei lasciò il mercato con intenzioni omicide. Trovato un coltello e resolo affilato come un rasoio, lo diede al suo servo dicendogli: 
“Hai sempre eseguito i miei ordini. Adesso va’ a uccidere quella bambina, e io ti compenserò con cento pezzi di rame” 
Il giorno dopo il servo, nascosto il coltello nella manica, andò al mercato e, celato tra la folla, si fece strada fino alla vecchia e alla bambina, di colpo cavò il coltello, colpì la piccola, si voltò e scappò via, confondendosi con la folla strillante in preda al panico. 
“Ci sei riuscito?” gli chiese Wei quando il servo si presentò. 
“Ho cercato di colpirla al cuore, ma invece l’ho colpita tra gli occhi” 
Il ragazzo ricevette il compenso pattuito e Wei, sollevato all’idea di essere libero di sposare chi volesse, continuò la sua solita vita, e col tempo si scordò dell’intera faccenda. 
Tuttavia i suoi tentativi di trovare moglie furono vani, e così trascorsero quattordici anni. A quell’epoca lavorava in una località chiamata Shiangzhou, e le cose gli andavano molto bene, tanto che il suo superiore, il governatore locale, gli offrì in moglie la propria figlia. Così finalmente Wei ebbe una moglie bella e di ottima nascita, una diciassettenne che amava moltissimo, ma non appena la vide Wei notò che la ragazza portava sulla fronte una pezzuola che non si toglieva mai, neppure per lavarsi e dormire. Non le chiedette nulla, ma la cosa non cessava di incuriosirlo, con il passere degli anni, si ricordò all’improvviso del servo e della bambina al mercato, e decise di chiedere alla moglie la ragione della pezzuola. 
Piangendo lei gli rispose: “Non sono la figlia del governatore di Shiangzhou, bensì sua nipote. Un tempo mio padre era il governatore di una città di nome Song, e la morì. Ero ancora piccola quando morirono anche mia madre e mio fratello. Allora la mia governante, la signora Chen, ebbe pietà di me e mi prese con sé. Avevo tre anni quando mi porto con sé al mercato, dove un pazzo mi accoltellò. La cicatrice non è scomparsa, e per questo la copro con una pezzuola. Circa sette od otto anni fa, mio zio ritornò dal Sud e mi prese con sé, per poi maritarmi come se fossi stata sua figlia.” 
“La signora Chen era per caso cieca da un occhio?” chiese Wei. 
E la moglie stupita: “Sì, ma come lo sai?” 
“Sono stato io a cercare di ucciderti” spiegò Wei profondamente commosso 
“Com’è strano il destino!” replicò lei. 
Dopodiché raccontò l’intera storia alla moglie, e adesso che entrambi sapevano tutta la verità, si amarono più di prima. Più tardi nacque loro un figlio che divenne un alto funzionario, e godettero di una vecchiaia 
felice e onorata."





giovedì 17 novembre 2011

merlino, anacleto e semola....la spada nella roccia

Al tempo di questa storia, l’Inghilterra era ancora coperta di foreste, Londra era un piccolo borgo e il regno era senza sovrano da quando il buon re Othar morì senza lasciare eredi. 
I nobili convenuti a Londra per eleggere il nuovo re si erano trovati di fronte ad un prodigio: vicino ad una chiesa era comparso un masso sormontato da un’incudine e infissa nella roccia attraverso l’incudine stava una spada con delle parole scritte in oro sotto l’elsa: "Chi estrarrà questa spada dalla roccia e dall’incudine è il predestinato re d’Inghilterra." 
Nessuno era riuscito nell’impresa e pian piano i rovi avevano coperto la spada e il regno era piombato nel disordine. 
Ma ora un mago sta per cambiare il destino del regno: è il leggendario Merlino, che nella sua capanna nella foresta sta preparando il tè da offrire ad un ospite che sta per arrivare.
nessuno immagina lontanamente quale sarà il destino dell'ospite di Merlino. il ragazzino, un po' maldestro e senza speranza di eredità, vive facendo lo sguattero nello sgangherato castello di Sir Ettore e di suo figlio Caio, che lo hanno ribattezzato, senza troppo rispetto, Semola. Non è vero però che proprio nessuno è in grado di vedere nel gracile ragazzino un grande sovrano, ci riesce infatti il buon Mago Merlino, abituato ai viaggi nel tempo, e che quindi conosce il futuro allo stesso modo del presente e del passato. Il mago è, un simpatico ed arzillo vecchietto un po' svanito e sempre sul punto di far danni di ogni misura, il che lo rende il più simpatico personaggio della fiaba. Nella gara di simpatia corre contro il saggio gufo parlante Anacleto, suo compagno di battibecchi, e, strano a dirsi, con la strega cattiva, Maga Magò, raro caso di strega che anziché far paura ai bambini, li diverte. In un castello in rovina vive Sir Ettore, nobile decaduto che si prende "magnanimamente" cura dell'orfano Semola. Il piccolo, in realtà, è trattato alla stregua di un servo. Durante una battuta di caccia al fianco di Caio, Semola finisce col perdersi nel bosco e qui trova ad aspettarlo il Mago Merlino. L'anziano uomo lo prende sotto la sua protezione e inizia ad insegnarli tutto il necessario per farne un sovrano. Per fare ciò si trasferisce al castello di Sir Ettore dove gli viene assegnata la stanza degli ospiti, ovvero la peggiore dell'intero edificio. Il massimo delle aspirazioni di Semola si risolve in una vita da scudiero, Merlino, però, cerca e trova in lui la tempra di un re. Non gli insegna a destreggiarsi con la spada, preferisce spiegargli le difficoltà che affronta uno scoiattolo nella foresta, un pesce nell'acqua, un uccellino nell'aria, e il modo migliore per capirlo e.. provare. Merlino, maestro di arti magiche, trasforma Semola a suo piacimento e lo mette davanti a situazioni più o meno rischiose, dalle quali c'è sempre da imparare. Il pericolo maggiore arriva quando il giovane arriva nella capanna di Maga Magò, strega che ha nella cattiveria la sua ragione di essere. Il suo obiettivo primario sembra essere contrastare Merlino e le sue teorie. Quando le capita tra le mani Semola, la sua intenzione è di distruggerlo. Quando il mago lo scopre ha inizio un duello di magia in cui la strega e Merlino cercano di annientarsi a vicenda a colpi di metamorfosi. Merlino ha la meglio, naturalmente. E la spada nella roccia? Semola la trova per caso, quando nei panni di scudiero del suo fratellastro Caio, ne perde l'arma e ne trova una sostitutiva davanti ad una chiesa. Si tratta di una vecchia spada abbandonata che giace infilata in un'incudine. Semola l'afferra e l'estrae senza fatica. L'Inghilterra ha un nuovo re!